Classe di laurea
L/GASTR Scienze, culture e politiche della gastronomia
Obiettivi formativi

L'obiettivo del CdL è quello fornire ai laureati la preparazione scientifica necessaria che funga da anello di congiunzione tra il mondo dell'agro-alimentare, a diversi livelli (produzione di materie prime di qualità, efficienza ed efficacia dei processi di trasformazione), quello del benessere e della salute (impiego di cibi di qualità idonei nelle diete degli sportivi, degli anziani, dei soggetti intolleranti o allergici e dei pazienti affetti da patologie metaboliche) e il mondo della corretta comunicazione consapevole. Sempre più di frequente infatti, si assiste a false posizioni ideologiche, prive di alcun fondamento scientifico (fake news), intorno al consumo di determinati cibi. Tali posizioni, legate per lo più a mode del momento o a errate campagne pubblicitarie, possono impattare enormemente sulle scelte del consumatore finale, compromettendo interi comparti produttivi, ma soprattutto mettendo a rischio la salute del consumatore stesso. Grazie alla formazione ampiamente multidisciplinare, sia sotto il profilo tecnologico e nutrizionale, che giuridico ed economico - gestionale, il laureato possiede una solida conoscenza dei prodotti enogastronomici e può ricoprire ruoli tecnico-organizzativi in strutture di ristorazione collettiva (strutture scolastiche, aziendali e sanitarie), in aziende di catering o di prodotti o produzioni tipiche. Inoltre, grazie alle competenze negli ambiti delle scienze umane può svolgere attività di consulenza ricoprendo ruoli divulgativi e promozionali presso i mass media o rilevanti imprese del settore alimentare-gastronomico-ristorativo.
Il Corso di Laurea in Scienze e culture del cibo, pur conservando l'assetto didattico generale tipico dei Corsi di Studio della Classe delle Lauree delle Scienze, Culture e Politiche della Gastronomia (L-Gastr), si caratterizza infatti, rispetto agli altri CdL già attivi nell'area geografica di riferimento e nel territorio nazionale, per un percorso orientato alla formazione di una figura professionale che possiede le conoscenze di base (teoriche, metodologiche e tecnico-strumentali) per l'analisi critica della filiera agroalimentare costituita dai processi di produzione, trasformazione e consumo del cibo, nel quadro di una sostenibilità olistica. Essendo quindi ben consapevole del ruolo che il cibo ha, il laureato in Scienza e cultura del cibo è soprattutto in grado di comunicarne e valorizzarne gli aspetti salutistico, culturale, e di impatto politico e socio economico.
Si differenzia altresì dalla figura professionale formata nell'ambito dell'indirizzo in "Enogastronomia e turismo" del CdL in Scienze turistiche (L15) in quanto il laureato non sarà coinvolto nella sola valorizzazione del territorio a vocazione turistica e dei cibi di nicchia, bensì, avrà un ruolo determinante nella sensibilizzazione dell'opinione pubblica, a tutti i livelli, confutando a esempio le teorie dei falsi "santoni" che si avvicendano continuamente, a volte demonizzando e a volte esaltando cibi e filiere alimentari, locali e non. Intorno al cibo infatti, esiste da sempre una sterminata varietà di pregiudizi, false credenze e vere e proprie menzogne. In alcuni casi si tratta di suggerimenti innocenti, a volte di affermazioni serissime, divulgate da soggetti che non solo non hanno le competenze necessarie per farlo, ma che sostengono e scrivono di cose mai state avallate dalla comunità scientifica, anzi. In Ateneo è inoltre presente il CdL in Scienze e Tecnologie Alimentari (L26) che prepara una figura tecnica che si dedica alla produzione, distribuzione, trasformazione, confezionamento, analisi e controllo degli alimenti; il laureato in Scienze e culture del cibo, avendo una formazione completamente diversa, risulta essere una figura professionale che non si sovrappone e non occupa gli stessi spazi lavorativi dei laureati L26.
La formazione del laureato in Scienze e culture del cibo, vuole porsi a metà tra le discipline agrarie e quelle mediche, tracciando le basi per un esperto in grado di conoscere i principi contenuti negli alimenti, anche in relazione alle metodologie produttive e di trasformazione e di metterle in rapporto sia positivo che negativo, con l'importante ruolo che l'alimentazione ha nella prevenzione di patologie e nella gestione delle stesse congiuntamente alle necessarie cure mediche quando la prevenzione non basta più. Non bisogna dimenticarsi infatti, che "migliorare la qualità del pasto aiuta il paziente a soffrire meno il periodo di ospedalizzazione, attraverso il bilanciamento delle esigenze nutrizionali, a guarire più velocemente e apprezzare uno stile alimentare più idoneo alle sue esigenze" come il progetto "IN - Intelligenza Nutrizionale" promosso da GioService dal 2017 all'ospedale Cristo Re di Roma, insegna. La conoscenza delle sostanze nutritive e delle loro funzioni nel corpo è necessaria per capire l'importanza di una buona alimentazione. Considerare l'aspetto qualitativo dell'alimentazione significa conoscere l'apporto di cibo non solo in termini di macronutrienti o micronutrienti, ma soprattutto significa sapere anche se esso contiene sostanze chimiche indesiderate (contaminanti, pesticidi, fall-out radioattivi, additivi particolari, ecc.) e nocive per la salute. Significa quindi sapere "cosa mangiare". Considerando poi l'aspetto quantitativo, significa valutare la quantità di cibo da consumare in funzione del fabbisogno calorico e nutritivo reale dell'organismo (sulla base del metabolismo, l'attività lavorativa, lo stato di salute, ecc.); cioè sapere "quanto e come mangiare".
Inoltre, a supporto dell'importanza e della mancanza di figure professionali con il taglio del laureato in Scienze e culture del cibo, c'è la nascita di un Osservatorio Alimentare (su progetto dei Giovani di Federalimentare, che rappresenta l'eccellenza del Made in Italy) che dimostra infatti, proprio la necessità di formare e avere sul territorio nazionale figure professionali in grado di promuovere e "raccontare" le eccellenze alimentari italiane sfatando al contempo i "falsi miti" che derivano da culture alimentari errate che spesso si rivelano anche dannose.
Nelle linee guida del MIUR per l'educazione alimentare, è chiaramente espresso il ruolo che questa ha nella didattica. Coesistono ormai realtà opposte che vanno dalla della fame alla sovralimentazione e ai disturbi alimentari. Una corretta informazione mirante all'educazione alimentare richiede un approccio complesso e sistemico a tutti i livelli, dalle scuole affinché i giovani prendano consapevolezza del proprio rapporto con il cibo per orientarlo in modo sano, alle mense collettive, ospedaliere, carcerarie, delle case di riposo, dei convitti e scuole, al fine di contestualizzare una corretta alimentazione in un ambito globale di relazioni che coinvolga anche chi vive in realtà differenti ed è costretto a confrontarsi con problematiche radicalmente diverse e spesso drammatiche.
Per di più non bisogna dimenticare che documento di programmazione strategica triennale 2018-2020, l'Università degli Studi del Molise ha posto l'accento sul potenziamento dell'offerta formativa al fine di dotare gli studenti di un più ampio bagaglio di conoscenze e competenze spendibili nel mercato del lavoro. L'Ateneo infatti, ha come obiettivo primario la proposizione di un'offerta formativa che, per contenuti e metodologie di insegnamento, fornisca, oltre che conoscenze e competenze necessarie per l'ingresso nel mondo del lavoro, i necessari stimoli per lo sviluppo di un valido metodo di apprendimento e di una solida capacità critica.
Appare quindi evidente che, tra le premesse che hanno dato impulso alla proposta della istituzione del Corso di Studi in Scienze e culture del cibo, figura un'attenta analisi dei fabbisogni della società e del mondo del lavoro, che ha manifestato la crescente necessità di un accrescimento delle risorse e degli interventi diretti all'efficacia delle azioni di sviluppo dei processi comunicativi corretti ed efficienti volti alla promozione del benessere e alla prevenzione delle patologie.
Il percorso di studio è dunque strutturato nel seguente modo:

  1. area della formazione di base, nella quale rientrano gli insegnamenti relativi alle scienze dure, alla biologia e al sapere storico
    • • Scienze matematiche, statistiche e chimiche
    • Scienze del territorio e della memoria
    • Scienze della biodiversità
  2. area della formazione caratterizzante pensata per rendere quanto più multidisciplinare il profilo professionale tracciato attraverso la consultazione del mondo produttivo nella quale rientrano le:
    • • Scienze delle produzioni e delle tecnologie alimentari
    • • Scienze artistiche della comunicazione e del design
    • Scienze economico-giuridiche e scienze socio-politiche
    • Scienze biomediche, psicologiche e della nutrizione;
  3. area della formazione a scelta dello studente (libera e individuale) dove rientrano insegnamenti tecnico-scientifici (e/o seminari accreditati e attività) scelti liberamente dallo studente al fine di completare e/o approfondire nonché specializzare la sua formazione secondo specifiche esigenze.
Il processo formativo è completato inoltre dalle competenze linguistiche e informatiche, nonché da un tirocinio tecnico-pratico, dai viaggi studio e da altre attività formative utili l'inserimento nel mondo del lavoro, fondamentali affinché gli studenti possano integrare le conoscenze e le competenze acquisite anche sulla base dell'osservazione e della diretta partecipazione ai processi riguardanti l'esercizio della professione. Tale fase dell'apprendimento è propedeutica alla prova finale, il cui obiettivo è quello di verificare l'acquisizione delle competenze trasversali riconducibili in modo particolare alla: a) capacità di raccogliere e interpretare i dati ritenuti utili a formulare giudizi in modo autonomo; b) capacità di comunicare con interlocutori specialisti e non specialisti, presentando in modo appropriato idee, problemi e soluzioni; c) capacità di procedere autonomamente nell'apprendimento.
Conoscenza e comprensione, e Capacità di applicare conoscenza e comprensione

Area di formazione di Base
Conoscenza e comprensione
Quest'area di apprendimento assicura allo studente conoscenze di base della matematica e statistica della chimica organica, con particolare riferimento ai composti naturali contenuti negli alimenti, della botanica alimentare, della geografia, della storia e dell'antropologia.
Tali conoscenze consentono la comprensione:

    delle caratteristiche chimico-biologiche degli alimenti (principi attivi e nutraceutici) con particolare riguardo agli effetti dei principali processi di preparazione, conservazione e trasformazione degli stessi; delle interazioni tra società piante e ambiente e dei meccanismi che, grazie al cibo e all'alimentazione, determinano culture e civiltà diverse, classi sociali e organizzazioni della società; delle caratteristiche sensoriali e organolettiche di un alimento.
Capacità di applicare conoscenza e comprensione
Il laureato in Scienze e culture del cibo possiede la capacità di affrontare le problematiche legate ai settori della gastronomia grazie a un approccio metodologico di tipo multidisciplinare.
Le conoscenze acquisite potranno essere applicate a:
    valutazione della qualità chimico-biologiche degli alimenti e ricerca di metodi per l'idonea comunicazione di prodotti e servizi gastronomici; comprensione delle principali classi di composti che costituiscono gli alimenti e delle proprietà funzionali dei nutrienti e delle sostanze bioattive.

Area delle Scienze Agronomiche, Alimentari, Economico-Giuridiche, Sociologiche
Conoscenza e comprensione
Quest'area di apprendimento assicura allo studente conoscenze in tema di produzioni agroalimentari, sostenibilità, scienze gastronomiche, delle trasformazioni alimentari, aspetti economici, del diritto e del marketing della produzione, e dei consumi.
Tali conoscenze consentono di conoscere/comprendere:
  • le filiere agroalimentari e gli aspetti connessi alla sostenibilità del sistema alimentare;
  • i meccanismi biochimici che sono alla base delle trasformazioni che avvengono nel cibo nelle diverse condizioni della produzione, conservazione e trasformazione gastronomica;
  • le tecnologie di produzione, trasformazione e conservazione dei principali alimenti;
  • le tecnologie della ristorazione collettiva (con particolare riguardo ai centri ospedalieri e sportivi);
  • gli aspetti relativi alla sicurezza alimentare (safety) lungo la filiera produttiva e distributiva degli alimenti;
  • il marketing per le imprese che operano nel settore della gastronomia;
  • la promozione e valorizzazione del patrimonio gastronomico socio-culturale ed economico;
  • la promozione del turismo sportivo ed enogastronomico;
  • la gestione dei sistemi alimentari con particolare riferimento ai temi della sostenibilità e dello sviluppo.
Capacità di applicare conoscenza e comprensione Le conoscenze acquisite potranno essere utili per:
  • valorizzare il patrimonio gastronomico attraverso la promozione e la valorizzazione del cibo nel contesto della produzione e del consumo;
  • pianificare le strategie dei servizi di ristorazione comprese la gestione di assortimenti, la logistica e le relazioni commerciali;
  • divulgare le preparazioni gastronomiche;
  • comunicare gli aspetti connessi alla sostenibilità del sistema alimentare;
  • sviluppare il marketing delle imprese che operano nel settore;
  • promuovere e valorizzazione il patrimonio gastronomico socio-culturale ed economico;
  • promuovere il turismo sportivo ed enogastronomico;
  • gestire i sistemi alimentari con particolare riferimento ai temi della sostenibilità, dello sviluppo e della sicurezza, della tutela dei consumatori di alimenti.

Area delle scienze Biochimiche, Biomediche, dell'Igiene e della Nutrizione
Conoscenza e comprensione Quest'area di apprendimento assicura allo studente conoscenze in tema di consumi alimentari, delle malattie connesse con un alterato stato di nutrizione, degli aspetti funzionali dell'alimentazione, nonché conoscenze che riguardano:
  • il comportamento dei consumatori;
  • i meccanismi biochimici che sono alla base della nutrizione;
  • la gestione dei sistemi alimentari con particolare riferimento ai temi, della sicurezza e tutela dei consumatori;
  • l'educazione alimentare e formazione in ambito alimentare e gastronomico;
  • la raccolta, elaborazione e organizzazione di informazioni e dati in ambito epidemiologico;
  • gli aspetti funzionali legati all'alimentazione;
  • le dinamiche e i determinanti del comportamento del consumatore.
Capacità di applicare conoscenza e comprensione Le conoscenze acquisite potranno essere utili per:
  • pianificare le strategie dei servizi di ristorazione collettiva in virtù dell'utenza (mense ospedaliere, case di riposo, convitti nazionali, centri sportivi);
  • divulgare la qualità nutrizionale delle preparazioni gastronomiche, in relazione alle differenti esigenze del consumatore;
  • comunicare gli aspetti connessi alla sicurezza degli alimenti.
Autonomia di giudizio, Abilità comunicative, Capacità di apprendimento, Autonomia di giudizio

Autonomia di giudizio
Il laureato in Scienze e culture del cibo è in grado di riconoscere e valutare l'affidabilità delle fonti di informazione, riuscendo a selezionare i dati più significativi per spiegare i fenomeni e sostenere e giustificare le scelte effettuate. Egli inoltre, coniugando le logiche del "sapere" con quelle del "saper fare", è in grado di proporre elaborazioni dei dati finalizzate all'interpretazione di casi, su cui può esprimere giudizi di natura scientifica, ma anche considerazioni sulle implicazioni sociali e/o etiche sottese agli stessi. Le capacità di giudizio saranno acquisite dagli studenti con la frequenza alle attività didattiche previste dal percorso formativo, mentre la verifica dei risultati potrà avvenire attraverso prove di esame scritte, orali e pratiche di laboratorio.
Abilità comunicative
ll laureato in Scienze e culture del cibo possiede adeguate competenze e strumenti per la valorizzazione, diffusione e gestione dell'informazione ed è capace di lavorare in gruppo, di operare con definiti gradi di autonomia e di inserirsi prontamente negli ambienti di lavoro. Egli inoltre, possie competenze efficaci per illustrare iniziative progettuali o soluzioni tecniche anche al personale impiegato nelle filiere gastronomiche e comunque ad altro personale non specializzato coinvolto nelle filiere stesse. Tali competenze vengono maturate oltre che attraverso le attività d'aula e le prove di esame, mediante la combinazione delle attività del tirocinio con la prova finale.
Capacità di apprendimento
Il laureato in Scienze e culture del cibo avendo acquisito la capacità di comprendere la multifunzionalità delle produzioni enogastronomiche, con particolare riferimento alla promozione e valorizzazione territoriale del cibo, ha sviluppato capacità autonome di apprendimento finalizzate tanto all'aggiornamento professionale permanente, quanto ad affrontare senza difficoltà il secondo ciclo di studi universitari (laurea magistrale). Le capacità di apprendimento oltre che con la frequenza di tutte le attività previste dal percorso formativo e verificate e valutate negli esami di profitto, viene ancor più acquisita nelle attività pratiche applicative (tirocini, esercitazioni su casi pratici), nelle attività seminariali, negli stage e nei viaggi studio.

Sbocchi professionali

  • Divulgatore nel settore enogastronomico;
  • Professionista di organizzazione di eventi eno-gastronomici;
  • Professionista per la cura dell'immagine di aziende del settore alimentare (es.: aziende ospedaliere, aziende sportive etc.);
  • Addetto della promozione gastronomica per il benessere e la salute del consumatore;
  • Responsabile di agenzie ed enti di promozione del turismo sportivo ed enogastronomico;
  • Responsabile di aziende di ristorazione collettiva;
  • Addetto al marketing di prodotti tradizionali e tipici di aziende del settore;
  • Addetto agli acquisti di prodotti di qualità.

Il corso prepara alla professione di (codifiche ISTAT)
  • Approvvigionatori e responsabili acquisti - (3.3.3.1.0)
  • Tecnici della vendita e della distribuzione - (3.3.3.4.0)
  • Tecnici delle attività ricettive e professioni assimilate - (3.4.1.1.0)
  • Organizzatori di fiere, esposizioni ed eventi culturali - (3.4.1.2.1)
  • Organizzatori di convegni e ricevimenti - (3.4.1.2.2)
Aspetti organizzativi e regolamentari

Il CdL si propone di formare professionisti di raccordo tra il mondo dell'agro-alimentare, quello del benessere e della salute e il mondo della divulgazione. Un professionista in grado di operare nei settori della promozione e della valorizzazione di alimenti e bevande e dei sistemi alimentari a più i livelli, dalla produzione e trasformazione delle materie prime, all'impiego di idonei cibi di qualità da introdurre nelle diete specifiche (per sportivi, anziani, soggetti intolleranti o allergici e pazienti affetti da patologie metaboliche) tutto nell'ottica di una solida base tecnico-scientifica di supporto al consumatore finale per la scelta consapevole di cibi di qualità. La figura professionale che si intende formare rappresenta una sintesi tra le competenze tecnico-scientifiche, umanistiche e di comunicazione e le principali professioni del laureato in Scienze e culture del cibo previste sono:
  • Divulgatore nel settore enogastronomico;
  • Professionista di organizzazione di eventi eno-gastronomici;
  • Professionista per la cura dell'immagine di aziende del settore alimentare (es.: aziende ospedaliere, aziende sportive etc.);
  • Addetto della promozione gastronomica per il benessere e la salute del consumatore;
  • Responsabile di agenzie ed enti di promozione del turismo sportivo ed enogastronomico;
  • Responsabile di aziende di ristorazione collettiva;
  • Addetto al marketing di prodotti tradizionali e tipici di aziende del settore;
  • Addetto agli acquisti di prodotti di qualità.
Sotto il profilo didattico, il CdL si prefigge di far acquisire al laureato conoscenze di base (es.: scienze matematiche e statistiche, scienze del territorio e della memoria), necessarie per affrontare gli studi successivi nell'ambito del settore agro-alimentare, medico e biologico, anche in una prospettiva territoriale. Il percorso formativo infatti, è finalizzato all'acquisizione di competenze e abilità specifiche del Corso di Laurea, costituito da discipline caratterizzanti e affini relative alle aree di apprendimento di economia e marketing dei prodotti alimentari, microbiologia degli alimenti, qualità delle produzioni alimentari, tecnologie alimentari, biochimica degli alimenti, nutrizione e dietetica, igiene alimentare, cultura eno-gastronomica, sociologia e antropologia, discipline di storia e geografia, che nell'insieme forniscono al laureato la dimensione critico interpretativa dei processi legati del cibo, e gli consentono di saper operare nell'ambito della corretta comunicazione e valorizzazione dello stesso. Proprio grazie alle suddette conoscenze acquisite, il laureato è in grado di comprendere, valorizzare e soprattutto comunicare adeguatamente i principi generali delle produzioni, nonché le caratteristiche nutrizionali e di sicurezza degli alimenti, tutto in un'ottica di corretta educazione alimentare. Inoltre, insegnamenti quali l'economia aziendale e la gestione delle imprese, il diritto alimentare, completano le conoscenze caratterizzanti per l'acquisizione di competenze legate alla capacità di analizzare i processi legati sia alla produzione e al consumo alimentare, che alla promozione e comunicazione del cibo che nutre. Ci sono poi a disposizione dello studente, CFU per poter effettuare delle scelte libere tra gli insegnamenti opzionali o altre attività didattiche universitarie o extrauniversitarie, che completano la formazione e consentono l'acquisizione di conoscenze e competenze specifiche per operare nei settori che la figura professionale occuperà. Le attività didattiche previste nel Corso di Laurea, articolate in semestri, sono distinte in attività: i) frontali; ii), esercitazioni; iii) laboratorio; iv) visite guidate. Si precisa inoltre che, comprese nelle attività laboratoriali ci sono tutte le attività che riguardano le visite studio, i laboratori sperimentali per l'affinamento delle "soft skills", nonché le simulazioni in aula (es.: di eventi, di promozioni di prodotti etc.) riguardanti le tematiche specifiche dei diversi ambiti disciplinari.
Frequenza
Fortemente consigliata
Sede del corso
Via Duca degli Abruzzi, snc – 86039 - Termoli (CB)